I social media come canale di vendita per le scuole di formazione

Mi capita spesso di fare formazione sull’uso di Internet, social media ed e-mail per il marketing delle piccole e medie imprese, in centri di formazione professionale che a loro volta NON usano social media, Internet ed e-mail per promuovere i loro corsi. A volte non hanno nemmeno il profilo compilato su Google e Google Maps.

(È vero che spesso i centri di formazione delle associazioni di categoria hanno già un accesso diretto alle aziende che servono, ma ci sarebbe forse da chiedersi se non sarebbe il caso che chi afferma l’utilità di una cosa poi dimostri anche di usarla).

Ma la domanda importante è soprattutto: ne trarrebbero vantaggio? Sito, social media e newsletter strutturate servono alla scuola di formazione come veicoli di vendita dei corsi?

Sì, e le ragioni sono le stesse per cui servono alle altre aziende: non tutti i nostri clienti sono raggiungibili attraverso gli stessi canali. C’è chi usa la mail e non i social, c’è chi cerca su Facebook e non su Google, c’è chi è sepolto di mail e segue più volentieri le pagine Facebook o, più di recente, i profili Instagram.

Altre buone ragioni sono:

●  Indicizzare i propri corsi sulla social search di Facebook aiuta ad aumentarne la visibilità presso un pubblico più ampio. Non si sa mai da dove possa arrivare un cliente, magari vedendo l’adesione di un conoscente a un evento Facebook di formazione, o il commento di un amico su una pagina Facebook. Inoltre si apre la possibilità dei post sponsorizzati su Facebook e Instagram, un modo di acquisire visibilità che ha costi contenuti e buona efficacia.

●  Una newsletter ben impaginata migliora la leggibilità del contenuto e la sua comprensibilità. Inoltre usare un sistema professionale di invio newsletter aiuta a evitare di finire nella cartella spam di chi la riceve, e di finire con il proprio indirizzo mail nelle liste degli spammer (inconveniente poco noto e visibile, ma reale: se le vostre mail non arrivano a destinazione questa può essere una causa).

●  L’uso dei social media, inoltre, ha un effetto di fidelizzazione del proprio pubblico. Una pagina Facebook e un profilo Instagram che forniscono contenuti utili e di qualità possono migliorare molto sia la visibilità dei contenuti presso il pubblico che l’attenzione, l’interesse e la percezione della nostra realtà formativa presso le aziende che ci seguono (o, ancora meglio, che ancora non ci conoscono).

L’invito quindi è: quando organizzate un corso che prevede lezioni sul social media marketing, venite a seguirle come osservatori. Vi garantisco che imparerete cose che potrete poi mettere a frutto nel vostro lavoro quotidiano.

Facebook può sostituire il blog?

 

Tesi: il profilo personale su Facebook è ormai pronto a sostituire il blog personale.

Ciò può avvenire perché:
◐ Facebook è push e non pull, quindi i nostri contenuti passano sul feed delle notizie dei nostri lettori (che non devono venirsele a cercare sul blog). Ciò fa sì che non sia richiesto un atto volontario per venirci a leggere.
◐ In virtù di ciò, i nostri post su Facebook sono più letti e ottengono più commenti della maggior parte dei post sui blog piccoli (che non hanno una media di 600 lettori).
◐ Commentare su Facebook è più facile, immediato e richiede meno impegno (il login è automatico, la soglia psicologica al commento è più bassa).
◐ Il like – che non esiste sul blog – e il reshare con un click rappresentano azioni a costo zero per il lettore ma un alto valore di gratificazione per lo scrivente.
◐ Facebook integra nella timeline e consente la gestione di gallery fotografica personale, preferiti dell’autore, informazioni e risorse selezionate in modo più semplice e immediato di un blog.

Antitesi: Facebook per sua natura non può sostituire completamente un blog personale.

◑ Facebook non trasmette lo stesso senso di luogo, di ambiente personale, di proprietà e appartenenza dei contenuti di un blog.
◑ I contenuti su Facebook hanno una vita (permanenza sul feed delle notizie) molto più breve, e un algoritmo su cui non abbiamo il controllo totale definisce cosa vediamo e cosa no.
◑ Facebook non ha i feed, quindi non possiamo aggregare i contenuti altrui (tranne che usando le liste, che sono poco usate).
◑ Su Facebook i contenuti si contendono uno spazio finito, quindi popolarità e successo di un contenuto ne determinano la visibilità.
◑ Le limitazioni nella formattazione dei post su Facebook non sostituiscono quella di un blog (i link possono essere postati solo per esteso, c’è un limite pratico a una foto e un link per post).
◑ L’accesso ai nostri contenuti è precluso a chi non appartenga alla nostra rete sociale approvata, non è indicizzato dai motori e non sono disponibili statistiche.
◑ Facebook non ha un archivio mensile né le categorie dei post (e forse dovrebbe averli). Lo spazio dedicato sulla timeline a informazioni personali, amici ecc ruba troppo spazio al contenuto.

 

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