salamino e Moncestino fanno rima

scrivevo di Fioly e del suo libro nel penultimo post, che chiudevo con l’intenzione di fare una specie di reportage della Sagra del Salamino di Moncestino, presa a esempio di cosa riesce a essere una sagra popolare piemontese – che poi è nello spirito e nei fatti piuttosto simile a cosa riesce a essere una sagra popolare in Romagna e più o meno in qualunque parte d’Italia.

reportage magari no ma qualche osservazione sì:

– in Romagna le sagre sono eventi di paese destinati a un consumo ampio e inclusivo: il senso della Romagna per il business fa sì che la sagra di paese serva per il 25% a far divertire e cementare i rapporti della cittadinanza, e per il restante 75% a attirare turisti. in Piemonte a malapena ti mettono uno striscione al confine del paese, e per arrivare dallo striscione alla sagra sono affari tuoi (perché tanto “lo sanno tutti dov’è”).

in Liguria probabilmente puoi scordarti persino lo striscione: se non sai dov’è stattene a casa.

– a quella di ieri grazieaddio non si ballava, ma ho scoperto l’anno scorso con orrore, sempre nel Monferrato, che c’è un solo genere musicale considerato ballabile in tutte le sagre di paese del nord Italia, ed esso è il liscio romagnolo. le esportazioni della romagna nel mondo sono quindi tre: la piadina, Fellini e il liscio, anche se quella importante delle tre è senza ombra di dubbio la piadina.

– non so se alle sagre di paese trovi sempre l’eccellenza assoluta dei prodotti tipici, magari a volte ti fregano pure, però so che se compri una bottiglia d’olio a una sagra organizzata da un oleificio romagnolo difficilmente resterai deluso, e posso garantirti che qualunque bottiglia di barbera tu apra a una sagra nel Monferrato non te ne resterà da portarne a casa. potrai invece assistere a un curioso fenomeno fisico: appena poggiata sul tavolo interverrà un processo di evaporazione straordinariamente rapido.

– se la zona cucina è composta da una barriera di onduline in lamiera più lunga di un furgone dietro cui da ore alcuni paioli giganti e molto anneriti cuociono pasta e fagioli e cotiche, spezzatino coi piselli e altre amenità, difficilmente tornerai a casa con la fame.

– il salamino alla fine è un è cotechino. non chiedetemi se il salamino è più o meno buono del cotechino e dello zampone perché sono emiliano e non posso rispondere.

– non c’è scampo all’intervista con l’autore: ormai persino alla sagra di paese in piena campagna ti tocca l’evento letterario ;)

– alla sagra del salamino di Moncestino nessuno resta senza cibo.

 

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