Kobo e Kindle, pro e contro di entrambi

 

(ATTENZIONE: questo è un post del 2012 e riguarda quello che fu forse il primo modello di Kobo distributo in Italia. Molta acqua è passata sotto i ponti ed è probabile che alcuni, se non molti, dei punti trattati in questo post non siano più attendibili al 100%).

 

Mondadori ha mandato in prova – a me come a tante altre persone – un Kobo, il lettore di e-book (e sistema di pagamento e distribuzione di libri elettronici) che è stato abbinato al catalogo di e-book Mondadori. il modello di distribuzione è molto simile a quello di Amazon, e il paragone col Kindle, anche per affinità di formato e user experience, viene naturale. ho pensato che un post che li comparasse potesse essere utile a chi deve decidere quale dei due e-reader acquistare.

disclaimer: Mondadori non ha chiesto questa recensione in cambio del Kobo, ma il lettore accorto (o sospettoso :) vorrà tenere conto del fatto che essa è stata scritta a partire da un oggetto non acquistato (per quanto dal costo contenuto: meno di 100 euro). per parte mia li sto usando entrambi e non mi pare di poter dire di avere una preferenza assoluta per uno dei due.

il paragone è tra il Kobo nuova versione e il Kindle Touch (d’ora in poi KT) originale, cioè versione non paperwhite.

la conclusione finale dopo tre mesi di utilizzo è che Kobo è troppo instabile per un uso intensivo, e la trovate in chiusura del post.

 

dimensioni

le principali differenze sono sul peso e dimensioni (il Kobo ha quasi 30 grammi in meno, circa 7 mm in meno in altezza e 3 in larghezza). lo schermo è posizionato più in alto quindi c’è più spazio nella cornice in basso per i pollici, il che è decisamente apprezzabile quando si legge in piedi.

 

hardware e storage
le specifiche sono abbastanza simili. mi pare probabile che il Kindle sia stato preso come riferimento per la progettazione del Kobo. niente di male in ciò, il leader di mercato traccia sempre una strada che viene seguita da altri.
le principali differenze sono nella chiarezza dello schermo (Kobo è più bianco del KT tradizionale, di cui però credo sia uscita una versione migliore), e nello spazio a disposizione per gli ebook: KT ha 4GB, Kobo 2GB. ma la vera differenza è nella presenza di uno slot per micro SD sul Kobo, che permette di aumentarne la capienza fino a 32GB. l’espandibilità è molto importante per quanto mi riguarda, e questo è un punto nettamente a favore del Kobo.

 

compatibilità

un altro punto a favore del Kobo è la compatibilità con i formati dei file. KT per il testo accetta il formato nativo Amazon (AZW) più TXT e MOBI (e PDF, che comunque risulta poco pratico da leggere, su entrambi i reader). altri formati devono essere convertiti attraverso Calibre, un’applicazione disponibile sia per PC che Mac che Linux, poi spostati sul Kindle usando l’applicazione Amazon apposita.

Kobo legge direttamente anche i file EPUB, che mi pare il formato principe per quanto riguarda gli e-book, e non richiede di software esterni per convertire né per metterli sul lettore: è sufficiente un drag and drop. questa è una delle differenze più importanti, per quanto mi riguarda, tra i due reader. inoltre Kobo è compatibile con CBZ e CBR, caratteristica sicuramente apprezzata dai letttori di fumetti e graphic novel.

 

aspetto e sensazione al tatto

esteticamente Kobo appare più gradevole e elegante, con la finitura opaca leggermente gommata, i bordi a taglio e il dorso con un motivo trapuntato. la versione nera trattiene decisamente le ditate e va pulita spesso. il grigio neutro e i design di KT è meno chic, per chi ci tiene a queste cose. Kobo è disponibile in 4 colori, KT solo nel grigio d’ordinanza.

 

esperienza di lettura

punto importante, vediamo nel dettaglio i vari aspetti.
schermo più bianco quindi migliore lettura nel Kobo, abbiamo detto, ma questo dipende probabilmente dal fatto di sfruttare una tecnologia più recente: il nuovo Kindle Touch Pearl White paperwhite probabilmente sarà altrettanto brillante (non l’ho provato).

la gestione della libreria è forse un tantino più evoluta su Kobo: c’è anche la vista per copertine e non solo quella a lista. lo screensaver può mostrare la copertina del libro che si sta leggendo. Kobo mostra nella libreria la percentuale di lettura dei libri che si stanno leggendo.

per fare un paragone tecnico della resa grafica dei caratteri non credo di avere sufficienti competenze. entrambi i lettori consentono di modificare dimensioni e spaziatura del carattere. KT consente di scegliere fra tre tipi di caratteri predefiniti (ridotto, normale e sans serif) mentre Kobo permette di usare molti font diversi. margini e allineamento sono impostabili per il singolo libro su Kobo ma non su KT.
non entro negli altri dettagli dei menu perché sono piuttosto simili, le differenze più visibili mi sembrano quelle appena descritte.

sulla velocità di cambio pagina il Kindle Touch mi sembra più reattivo, e Kobo qualche volta, anche se raramente, sembra mostrare piccoli rallentamenti nel girare pagina e qualche incertezza nel mostrare i menu. roba di decimi di secondo, comunque. non ne sono certo ma ipotizzo che dipenda dal sistema operativo usato: KT è costruito su una versione customizzata di Linux mentre Kobo è basato su Android, che è un sistema che utilizza le risorse di sistema in modo differente, e potrebbe essere responsabile di qualche rallentamento, che in ogni caso non mi pare essere di ostacolo a una lettura agevole.

il fatto che entrambi sono basati su sistemi operativi aperti è lodevole, e dovrebbe consentire agli smanettoni di installare modifiche alle interfacce originali, il che è sempre una buona cosa.

 

il processo di acquisto

l’associazione dei reader con il proprio profilo online e con il database del sistema per gli acquisti inizialmente confonde un tantino, ma si tratta solo delle prime volte. la differenza forse dipende dal fatto che usando presumibilmente Mondadori due database (il proprio e quello della piattaforma di vendita gestita da Kobo) il processo di acquisto è un po’ più lungo e laborioso. Amazon ha lavorato moltissimo sulla messa a punto del flusso e l’integrazione tra Kindle e proprio profilo online, e la differenza mi pare si veda.
fare qualunque cosa che preveda la comunicazione tra Kindle e Amazon è quasi del tutto fluido, mentre almeno inizialmente su Kobo c’è qualche intoppino in più (compresa qualche piccola accortezza iniziale per montare un volume esterno Android su Mac, ché Android come file system a volte può essere un po’ scorbutico con OSX), ma la possibilità di fare drag and drop diretto tra computer e Kobo mi pare che ripaghi ampiamente dei piccoli problemi iniziali.

 

integrazione con i social network

questo è un punto che probabilmente non interessa alla maggior parte dei lettori ma per me è importantissimo. sono un lettore sociale e condivido molto di ciò che leggo sul social network (Facebook e Twitter sono gli unici due supportati da entrambi i reader).
se l’esperienza di condivisione di un brano su KT non è il massimo, su Kobo è proprio disagevole. inoltre non mi pare che Kobo non salvi i brani evidenziati sul un profilo personale come invece avviene su Kindle.

ma soprattutto su Kobo il sistema di selezione di brani del testo è impreciso al limite dell’irritante. selezionare è un delirio, e il brano condiviso viene troncato una volta pubblicato su Facebook (se viene pubblicato: a volte pare non accada, senza ragioni evidenti). la stragrande maggioranza delle persone probabilmente lo trova irrilevante, ma per quanto riguarda me e pochi matti come me questo è un notevole svantaggio, che mi impedisce di usare Kobo come unico e-reader. mi auguro davvero che nelle versioni successive (o magari con un upgrade, se è previsto) il problema venga risolto.

 

punteggi e gamification

Kobo prevede un sistema di punteggi che è una specie di gioco e ha lo scopo di divertire il lettore e spingerlo a leggere, e funziona in modo simile ai badge di Foursquare. non vitale, ok, e nemmeno imposto (si può disattivare). non ho usato il reader abbastanza per avere un giudizio compiuto, ma comunque l’idea è carina.

 

durata della batteria

non posso ancora fare veri paragoni, ma a chi si appresta a comprare il primo e-reader basti questo: non è il caso di preoccuparsi. le cariche durano settimane, ci si dimentica quasi che sono oggetti alimentati a batteria.

 

librerie disponibili

questo è uno dei punti più importanti e su cui varrebbe la pena di discutere. perché alla fine questi oggetti sono supporti, ma il prodotto è quello che ci leggiamo su. e quello che conta per l’acquirente è la disponibilità dei titoli (e il prezzo, che vediamo dopo).

non ho elementi per giudicare le dimensioni dei cataloghi di entrambi: danno entrambi dei numeri ma mi è difficile dire quanti titoli siano disponibili in italiano sulle due piattaforme. Amazon ha il vantaggio di essere partita prima, di essere più conosciuta tra gli appassionati di e-book e di avere un catalogo enorme, in lingua straniera, mentre ovviamente Kobo ha il vantaggio del catalogo Mondadori. non mi pare tutti i titoli siano disponibili su entrambe le piattaforme, ma onestamente non mi son messo a fare troppe prove. è però un criterio di scelta importante: chi legge solo in italiano deve capire quale dei due cataloghi è più completo o adatto a lui, chi legge in inglese probabilmente troverà più titoli (a prezzi presumibilmente migliori) su Amazon, ma chi legge libri acquistati e scaricati altrove apprezzerà molto la facilità di trasferimento su Kobo e la compatibilità sia con il formato EPUB che con MOBI.

 

prezzi

il modello di business su cui si basano questi e-reader è quello dei rasoi a testina di ricambio o delle stampanti: il supporto costa “poco” (meno di 100 euro),  il vero guadagno per il distributore è nei ricambi.

e qui c’è un discorso da fare che magari è personale, ma mi preme. gli e-book tutti gli e-book indipendentemente da chi sono venduti, hanno dei prezzi troppo cari. ho idea che la percezione del mercato dell’e-book sia che dovrebbe costare molto meno della metà del libro fisico, mentre non è così.

la ragione è ovvia: un libro di carta ha dei costi di materiali e distribuzione che sono virtualmente azzerati nel caso dell’e-book. è vero che dietro un libro ci sono lavori che spesso non consideriamo (scelta dell’autore, diritti, grafica, impaginazione, e quel ruolo importantissimo ricoperto dall’editing) ma ci sono anche dei costi che non sentiamo come nostra responsabilità: il marketing, la pubblicità, il costo francamente eccessivi di strutture editoriali mastodontiche, e il fatto che molti dei costi dipendenti dal libro fisico sono probabilmente riversati anche sull’e-book, per pareggiare i conti.

l’editoria è in crisi e di ciò siamo tutti consapevoli e preoccupati, ma la percezione è quella che è, e le persone sono disposte a spendere quello che sono disposte a spendere. in questo periodo, poco. mi pare chiaro che il futuro dell’editoria online sia destinato a seguire il percorso di altre industrie nell’abbassamento dei prezzi: è accaduto con la musica, sta accadendo con il cinema, è inevitabile che accada con i libri. un contenuto digitale può essere ottenuto in tanti modi, e le persone sono disposte ad acquistarlo solo a un prezzo che ritengono equo. la mia opinione è che debbano completamente cambiare le logiche di prezzo, perchè la vendita di e-book possa prosperare anche in Italia.

ma questo non c’entra su quale e-reader acquistare. io continuerò a usare entrambi. l’integrazione con il sito è migliore in Kindle, ma alcune caratteristiche (compatibilità con i formati, facilità di upload dei libri, espandibilità dello storage) mi fanno propendere per la soluzione Kobo. peccato per quelle difficoltà nella pubblicazione di estratti sui social network direttamente dal lettore.

Aggiornamento: ho dimenticato di sottolineare che Kindle ha la presa per le cuffie ed è in grado di riprodurre file mp3 e, soprattutto, audolibri, mentre il Kobo no. caratteristica che, considerando gli audiolibri, è di sicuro valore, e per che alcuni può essere determinante.

 

Aggiornamento:

RISOLUZIONE DEI PROBLEMI: dopo qualche mese il mio Kobo si è inchiodato su una schermata e ha smesso di rispondere ai comandi.  Ci sono due modi per resettare il Kobo se si blocca: il primo è tenere tirato per qualche secondo il tasto di accensione sul bordo superiore del reader, finché non si accende la lucina blu a fianco. Se questo non funziona, in basso sul retro del Kobo c’è un buchino: inserendo (piano!) la punta di una graffetta e tenendola premuta il Kobo dovrebbe resettarsi.

Se anche questo non è sufficiente, si può provare a fare un rispristino alle impostazioni di fabbrica tenendo premuti il tasto Home (quello in basso sul fronte del Kobo Touch) e il tasto Accensione (sul bordo superiore) per almeno 15 secondi.
Una volta ripristinato in questo modo è necessario reimpostare l’account utente e la connessione wi-fi, e risincronizzare la libreria.

 

CONCLUSIONE dopo tre mesi di utilizzo
nonostante le caratteristiche di maggiore flessibilità sui formati e lo storage esterno (che non ho mai usato) il Kobo mi pare sia ancora troppo flagellato da bug, problemi di integrazione con lo store, difficoltà a gestire una libreria di file importati, freeze e necessità di reset, per reggere il confronto con Kindle. ora sono nella fase in cui ignora completamente la mia libreria in locale e mi si è inchiodato su un apparente download infinito dello stesso libro.

forse è troppo giovane, forse non si è prestata sufficiente attenzione alla customizzazione di Android perché tutto andasse liscio, fatto sta che mi pare che Kobo crei un sacco di problemi all’utilizzatore intensivo; sicuramente li ha creati a me: entrato in un loop di freeze e reset, in questo momento è poco più che un fermacarte. dopo sei o sette hard reset senza risultati apprezzabili, mi sono reso conto che è molto più semplice convertire gli epub in mobi attraverso Calibre e passarli su Kindle.