La ciclabile sul lungomare di Rimini

I miei complimenti al Comune di Rimini: i lavori per la nuova ciclabile dal Porto a Riccione sono cominciati e procedono in fretta, e la soluzione trovata sembra ottima.

Il tratto di Marina centro da transitabile in doppio senso per le auto passa a senso unico, la carreggiata è stata divisa in modo da ricavare una sola corsia per le auto, un parcheggio in diagonale e, sul lato mare, una ciclabile ampia a doppio senso che non ha rubato spazio al marciapiede, quindi garantendo la separazione tra pedoni e cicli. E’ così che si rende vivibile un lungomare.

ciclabile

È una soluzione che sarà moto gradita dai ciclisti riminesi, che sono tanti e appassionati; anzi per quanto in corso d’opera la ciclabile è già usata da centinaia di ciclisti ogni giorno (forse non dovremmo, ma dà troppo gusto).

Bravi. Prossimo passo: la chiusura totale alle auto :D

qui la news del Comune

qui il progetto tecnico

 

io vado in fissa – se e perché comprare una bici a scatto fisso

 

mi capita ogni tanto di discutere, in rete o di persona, del fatto che la mia bici è a scatto fisso, e quasi sempre ricevo le stesse obiezioni, che sono poi le stesse cose che pensavo io delle fisse prima di informarmi e comprarne una. in città è pericolosa, non ha le marce, non puoi andare in collina, non puoi piegare in curva, è da fighetti, non c’è nessuna ragione pratica o sensata per rinunciare alla ruota libera. tutte cose che, tranne la prima (la mia idea è che una fissa, se dotata di freno, nel traffico sia più sicura di una bici normale), sono abbastanza vere.

(per chi non lo sapesse, la bici a scatto fisso ha la trasmissione collegata direttamente alla ruota, senza la possibilità di contropedalare liberamente. quando la bici è in movimento i pedali girano sempre, e non è possibile avanzare per inerzia tenendo i pedali fermi. il sistema impedisce anche di avere le marce, il che rende la bici più leggera e semplice, ma inadatta alle salite e discese ripide).

prima di tutto spiego perché, da totale dilettante del ciclismo, ho comprato una bici fissa: perché mi piaceva. mi piaceva la linea, mi piaceva nera opaca, mi piaceva il manubrio a corna di bue. ma soprattutto perché volevo provare qualcosa di nuovo. ogni tanto bisogna provare a fare cose nuove, anche se all’inizio ci mettono un po’ di paura. effettivamente le prime pedalate su una fissa ti mettono un po’ d’ansia, e la prima settimana che la usi hai qualche momento WTF, anche se non sono mai andato nemmeno vicino a cadere.

io sono un ciclista urbano. la uso in città, comunque in pianura, e non ho ambizioni di corsa o di escursionismo in collina. vivo al mare e se voglio fare una pedalata la faccio più volentieri in piano, quindi il problema della salita ripida per me non si pone (nel caso, ho anche una city bike più adatta all’escursionismo). per la ragione spiegata sopra – pedali che girano sempre – non puoi neanche piegare troppo, se no rischi di toccare per terra col pedale mentre curvi. ma non corro, quindi non piego.

poi è chiaro che non è una bici per tutti: richiede agilità e una certa forza nelle gambe e nelle braccia, non è molto pratica quando piove (niente parafanghi, anche se sul bagnato la frenata è più efficiente) né per portare le borse della spesa (non c’è modo di metterci borsoni laterali, io uso lo zaino o la messenger), niente sterrato (ma tanto quello solo in mountain bike) e come tutte le bici con ruote sottili non è molto confortevole sul terreno sconnesso o sul pavet. inoltre la fissa non è una bici adatta a ciclare con la testa per aria: richiede sempre un minimo di concentrazione: sul mezzo, sulle condizioni del terreno, sul traffico circostante. non è da andarci con la testa tra le nuvole, ma questo dovrebbe valere per qualunque bici.

la questione della sicurezza è la più discussa. grazie al pedale fisso, la fixie consente di rallentare o bloccare la ruota posteriore contropedalando, cioè spostando il peso in avanti e bloccando il pedale con una gamba tesa all’indietro. è una mossa spettacolare (la ruota si blocca e la bici skidda) ma è anche difficile da imparare, necessita di fasce che legano i piedi ai pedali (aiutano la frenata: io alterno le fasce ai pedali con le gabbiette anteriori per fermare il piede senza bloccarlo), richiede di sviluppare nuovi muscoli e parecchio allenamento, non è adatta alle persone pesanti, ma consente uno stop più rapido della frenata tradizionale. io ho scelto una bici fissa con entrambi i freni e non consiglierei a nessuno di partire subito con una fissa senza freni (molte sono vendute senza). alcuni dopo aver imparato li fanno togliere, io credo li terrò, per sicurezza.

ma una fissa dotata di freni non è più pericolosa di una bici normale: grazie al minore peso e alla maggiore maneggevolezza e risposta (la trazione diretta dà un maggior controllo e rende la bici più reattiva) nel traffico la fissa si governa meglio di una bici tradizionale. inoltre è del tutto silenziosa e richiede meno manutenzione (e si guasta meno). e ci puoi ballare ;)

però il vantaggio principale di pedalare in fissa probabilmente sta proprio nel fatto che senti meglio il mezzo (o, come dice Marco, “senti meglio la strada”): non c’è quel po’ di gioco e ritardo nella trasmissione del movimento tra gambe e ruota causato dal cambio di marcia o anche solo dall’esistenza di meccanismi intermedi, ti consente e comunica maggiore controllo, maggiore governabilità, reattività e flessibilità, la pedalata è più fluida. una volta abituato alla fissa, tornare su una bici normale è un po’ una delusione, non tanto per una sensazione di minor controllo, quanto perché, mah, ti sembra un po’ noiosa. è difficile da spiegare, è un po’ come la differenza che passa tra correre con le scarpe e a piedi nudi, tra guidare una moto e uno scooterone da città, o un’auto con il cambio manuale rispetto a una col cambio automatico.

sulla fissa ti vengono meglio tutta una serie di cose divertenti che appartengono al repertorio del ciclista urbano smart: stare fermo in equilibrio, zigzagare tra le auto, scattare al semaforo. inoltre tende a essere molto leggera (la mia pesa 8 chili) e quindi più scattante e meno faticosa.

da quando la uso ho scoperto che girare in città senza poggiare i piedi per terra, inflilarsi agilmente tra le auto, andare senza mani sentendo meglio il controllo della bici, non doversi preoccupare del cambio delle marce (e che ti scenda la catena), sono tutte cose divertenti. ho scoperto che si possono benissimo fare distanze medie (20-40km) senza marce. ovviamente faticando di più, che è un ottimo esercizio fisico. ho scoperto anche che per contropedalare si impegnano una serie di muscoli che non sono usati in nessun’altra occasione, e che te ne accorgi perchè le prime volte che li usi fanno male (dice qui Scottie: “Riding a fixie turns your legs into tree trunks“. aggunge heltonbiker: “quando torno su una bici a ruota libera mi sembra manchi una funzione fondamentale, perché non posso usare le gambe per frenare“. e David: “it will make you a better rider“).

sui modelli e sui prezzi: ormai quasi tutti i marchi principali fanno almeno un modello di fissa. la fissa italiana classica direi che è Cinelli, ottime bici ma sui sette-ottocento euro. di fisse medie se ne trovano attorno ai quattrocento o forse anche meno. a me piace State, per esempio, ma basta fare una ricerca su google e si trovano modelli di tutti i tipi.

quando qualcuno mi chiede perché usare una fissa l’unica cosa che posso rispondere è: è più divertente, hai più controllo del mezzo, ma vale la pena di farlo solo se ti incuriosisce, se la bici ti diverte di per sé e per te non è solo un mezzo di trasporto, se sei una persona a cui piace provare cose nuove. se poi ne compri una flip-flop (convertibile da fissa a libera e viceversa, come sono molte) mal che vada giri la ruota e la usi come bici normale. vedere qualche documentario su YouTube come Line of Sight (però quelli sono pazzi), o questo film qui, può aiutare capire se la cosa ci intriga veramente.

 

Aggiornamento:
1. i commenti di Joe e altri mi spingono a sottolineare due cose: la prima è che  oggi pur con un anno di uso intensivo di fissa alle spalle, e sentendomi ormai perfettamente a mio agio sul mezzo, continuo a ritenere irresponsabile togliere entrambi i freni. almeno una volta al mese mi trovo in una situazione in cui se fosse senza freni, pur con tutte le abilità possibili, difficilmente riuscirei a evitare il rischio di incidente. ognuno decide di fare con la propria salute, ma la fissa senza freni è una scelta che può mettere a rischio anche i pedoni, oltre a sé stessi.
2. non fatevi fregare: a parità di materiali e componenti, grazie all’assenza di alcune parti (essenzialmente il gruppo del cambio anteriore e posteriore, con tendicatena e deragliatore) una fissa dovrebbe costare meno di una ruota libera, non di più. a parte che nonostante una leggera differenza nella geometria del telaio e nelle dimensioni (le fisse tendono a essere un po’ più piccole delle road normali) convertire una city o una road in fissa è fattibilissimo e non richiede molto lavoro, una fissa nuova anche di media qualità, acciaio o alluminio, non dovrebbe mai costare più di 4-500 euro. ovviamente il brand e i materiali si pagano, e le classiche Cinelli costano di listino quasi il doppio (ma trattando dovreste riuscire facilmente a far scendere il prezzo a 700-750 euro).

 

Aggiornamento: molti si chiedono quali siano le differenze nel modo di frenare e nell’efficienza della frenata tra fissa e contropedale. la spiega bene questo pezzo qui: http://bicifissa.blogspot.it/2008/01/freno-contropedale.html